
Tutto iniziò nel 1998 a Singapore. Lungo la strada che percorrevo per tornare dall’Universitá, dovevo passare di fronte ad un negozio che vendeva cioccolato di produzione belga. Ogni giorno mi concedevo il lusso di comprare una barretta diversa di quel cioccolato estremamente costoso e celebravo la fine della giornata assaporandone il ricco aroma ed il sapore che mi lasciava in bocca.
Alcuni anni dopo, in una piccola cittá italiana, bevendo un semplice caffé, provai immediatamente la stessa sensazione, che mi riportó alla mente quel rituale giornaliero, che all’epoca era cosí importante per me. Nonostante il caffé non fosse paragonabile al pralinato belga, con l’aggiunta di un pizzico di dolcezza, quasi riusciva a rievocare quel cioccolato.
Quel momento e quel particolare ricordo mi hanno ispirato a trovare il caffé che accendesse in me quel piccolo piacere, che fino ad allora solo un cioccolatino belga era stato in grado di soddisfare.
Ovviamente quest’idea di caffé riflette una mia preferenza personale, ma é un pensiero al quale mi sono sempre sentito connesso.
Per lungo tempo ho perseguito la perfezione, ma sfortunatamente c’è sempre stato qualche dettaglio mancante che mi ha impedito di raggiungerla.
Il chicco, la miscela, la torrefazione, la conservazione, la freschezza, la conservazione, la freschezza, l’acqua, la macchina del caffé, la macinatura, la pressione, lo zucchero.
Ogni piccolo anello di questa catena serve a determinare il sapore e la piú piccola distrazione o noncuranza, anche in solo uno di questi elementi, cambia il risultato finale.
Fu cosí che ebbe inizio il viaggio alla creazione del mio caffé ideale.